lunedì 22 aprile 2013

Dal Kenya all'Oriente, ma in Italia sempre

Segnaliamo un paio di cose, anche in vista e come augurio di un buon 25 aprile.

1) Dopo l'ottimo "Timira", ecco un nuovo capitolo afroitaliano della narrazione storica, pop e militante del collettivo Wu Ming. E' uscito infatti il romanzo "Point Lenana" del Wu Ming number 1 e di Roberto Santachiara. Presentazioni ovunque, ma soprattutto sulle Alpi. E pure a Verbania (dove nel frattempo il primo e speriamo ultimo sindaco di destra, "post" fascista a dirla tutta (post?), della città capoluogo della mia provincia, si è finalmente dimesso).
Con Point Lenana, ci dicono, si evade e si scalano vette. Vedremo come e perchè.



2) Il Far East Film Festival di Udine, pregevole e succulenta vetrina (lo dico per esperienza diretta) di titoli mainstream e underground di tutta la cinematografia dell'Asia Orientale, quest'anno va anche in streaming.
Da non perdere!







mercoledì 3 aprile 2013

Dello Stato, della merda e del possibile ricostruire


Il "posterone" dice già tutto.
Tutta la mia solidarietà alla mamma di Federico Aldrovandi. Tutto il mio sdegno per i vigliacchi e gli assassini con la divisa. Peccato solo che oggi queste sacrosante proteste e sabotaggi si realizzino da pochi e sulla rete, al posto che da molti e nelle piazze.

Alcuni "appunti" tra il politico e il personale.
Non amo MAI generalizzare. Non è GIUSTO.
Benchè abbia sempre provato profonda indignazione, odio in alcuni casi, nei confronti della sopraffazione e delle ingiustizie sugli ultimi, specie quando queste sono inferte da chi dovrebbe tutelare e servire la comunità, non ho mai considerato poliziotti, preti, nemmeno pedofili, gente da buttare in cella, nel fosso o nel cesso senza se e senza ma.
Per questo il mio antifascismo è viscerale. Radicale. Per questo non sopporto quando si sventolano cappi, di qualunque provenienza siano, e quando ci e si proclama altro (prezioso concetto antifascista politicamente messo a fuoco qui).*
Non sopporto le semplificazioni poltiche e culturali. Tantomeno il sensazionalismo. Fatico a capire chi si tira fuori dalle responsabilità e anche dalle scelte, a volte solo fra il "meno peggio".
Ma, come dicevo, non generalizzo. Cerco di comprendere. E cercando di comprendere finisce che intuisci la complessità, che scopri che i posti e "le altezze" non sono così distanti. O potrebbero invertirsi.
E soprattutto scopri persone che lottano da posti scomodi, in silenzio, e aiutano altre persone a tirarsi fuori dai guai, a trovare una strada. Che magari non è la mia e io nemmeno la capisco.
Ma è una strada da percorrere, e tanto basta.

Per questa comprensione, che da sempre ritengo essere un valore (forse l'unico di cui dispongo), va ringraziata una cosa, in particolare: la merda.
La merda che non è mai stata lontana dalla mia vita ed esperienza. La merda che ha straziato, avvolto e anche annegato, ma che rende fertile. La merda, che è uguale per tutti, come la Morte.
Non di rado mi dispiaccio per chi non ne ha avuta abbastanza, chi non potrà mai sapere di quella solidarietà "orizzontale", tradizionale e proletaria, di quella splendida fratellanza, a volte crudele, della strada e dell'orfanitudine. Dei suoi miti e della puzza di quella merda. La stessa merda che, come ben si dice qui, dovrebbero pulire con lo spazzolino da denti e otto ore al giorno gli aguzzini di Aldrovandi.

Per fatti odiosi e incontrovertibili come quello di questo ragazzo massacrato (compreso il miserrimo comportamento di quel """sindacato""") e di decine di altre vite spezzate dallo Stato, dalle mafie, dal lavoro, ecc. ecc, resta e deve restare l'ignominia, resta e deve restare la condanna, resta e deve restare la trasmissione, il racconto di queste storie a chi non sa e/o non vuol sapere.
Resta la solidarietà totale e reale con le vittime.
Con il fermo intento di ricostruire, anche insieme a loro, consapevoli che la ricostruzione non passa dall'insabbiamento, dal "volemose bene" o dal forse peggiore "tanto sono tutti uguali", ma dalla conoscenza e dalla giustizia praticate, quindi conflittuali, imperfette, faticose, umane.

*  Compresi i simpatici exploit "anticasta" e antidemocratici dei grilletti prima, durante e dopo che le loro anime candide e "superiori" abbiano posato il culo in parlamento.