martedì 24 aprile 2012

Save the date!

Abbiamo la data d'uscita del film tratto da uno dei romanzi più belli del millennio. Un film che porta con sè tante aspettative anche perchè è girato da uno dei più grandi registi viventi.


Il 25 maggio, sulla scia del Festival di Cannes, uscirà nei cinema italiani Cosmopolis, di David Cronenberg. 
Sul soggetto e le atmosfere, forse, meglio ancora una volta non sapere nulla. Cosmopolis è uno dei film che attendo da più tempo, girato dopo A Dangerous Method, opera che ha dato prova della capacità dell'autore canadese di penetrare i suoi temi più cari anche passando dalle teorizzazioni storiche e dallo studio della Scienza dell'Anima.

A Cannes vedremo anche film di Mungiu (autore dell'ottimo 4 mesi 3 settimane e 2 giorni), Malick (che dire di più), Sono, Haneke e il film On the Road (dal libro di Kerouac; per me quindicenne un vero romanzo di formazione) di Selles.

venerdì 20 aprile 2012

Su Marco Tullio "Brodaglia" Giordana

POST DI RIBELLIONE LUDDO-SITUAZIONISTA ALLO STRAPOTERE CULTURALE DEL CINEMA TELEVISIVO DELLA PEGGIOR RISMA, PATERNALISTA, SEMPLICISTA, MACCHERONISTA E SUPERSFRACASSACAZZI: QUELLO DI M.T. -ODDIO, NO- GIORDANA!

"Non basta certo il tragico episodio della morte dell’agente Annarumma (19 novembre 1969), che apre il film, a raccontarci l’Italia di quegli anni; si tratta anzi di una scelta gravemente tendenziosa, che induce a identificare quella stagione – di cui null’altro viene raccontato, a parte le innocue canzoncine e le auto d’epoca – con la violenza talora affiorante nelle contestazioni di piazza. Per quali idee si discuteva, ci si organizzava, si manifestava? Quali erano i sogni, le utopie, i progetti non soltanto di Pinelli e dei suoi compagni che una consapevole strategia di depistaggio volle incolpare dell’attentato, ma di una importante parte del popolo italiano di allora?"

"Quando poi la cronaca si pretende obiettiva e anzi rivelatrice ma opera in modo drasticamente selettivo; usa le sentenze a piacimento, prendendo come oro colato quella sul caso Pinelli (che a sua volta scandalosamente ignorava la testimonianza di Pasquale Valitutti circa la presenza di Calabresi nella stanza dell’interrogatorio) e sollevando dubbi non documentati su quelle che scagionano Valpreda e inchiodano Ventura e Freda (la teoria della miccia, quindi della seconda bomba, non ha mai avuto alcun serio riscontro); mostra tutti gli anarchici a parte Pinelli come un gruppo di fessi parolai talora violenti; quando lo spettatore non completamente ignorante dei fatti osserva tutto questo, il sospetto di un racconto ad usum Delphini si fa pesante."

"Giordana trasforma la storia collettiva di un Paese nell’intreccio di tre avvincenti story individuali, con i buoni incastrati dai cattivi (gli anarchici, i fascisti, una parte dei servizi segreti). "

"Troppa storia alimenta le narrazioni di Giordana, o troppo poca. Or sono dieci anni, La meglio gioventù.
Quella prospettiva, summa della sonnacchiosa concezione politica ulivista che proprio allora – dopo aver conosciuto il più traumatico dei risvegli – declinava nel più greve dei tramonti, era nutrita dall’ambizione di inquadrare in un’ecumenica Historia Oficial alcune fra le vicende maggiori dell’Italia repubblicana, immancabilmente rispecchiate nelle numerose microstorie della saga della famiglia Carati" aveva offerto una visione storica conciliativa, che scioglieva i conflitti trentennali di una società sempre più diseguale e iniqua in un’incongrua atmosfera di concordia quasi liliale, ingannevole fotografia dell’Italia presente (all’indomani di Genova 2001!) oltreché insoffribilmente paternalista, angustamente psicologistica, risibilmente sentimentale."


...è tutto ben scritto (come spesso accade) su GLI SPIETATI, a firma Hans Ranalli,  QUI


Il film si becca un 6,5: che qualche passo avanti dalla agghiacciante pedo-borghes-storic-mostruosità de La Meglio Gioventù sia stato fatto?!?


domenica 15 aprile 2012

Dove comincia l'Uomo


Fiutata la porta
L'uomo sprofonda
Varcando il sigillo
Che il Tempo ripose
Su ciò di più caro.

Luogo Prescelto:
Il Ponte Sacro
L'Arco nel Ciel.
 
Dentro, la sabbia
Fiamma e calcite
Rarefazione
Sfondi sfumati
Al disegno che fu.

Intenso, cinetico
Pittorico e vivo
Ombre danzanti 
Tempio Anima-le
Di Uro e Leone.

Unica Mano:
Artista Divino
Balla, Antropologo
Balla, Pittore
Balla l'Amore per il Dolore

Mai così uguali
Mai tanto diversi
Nello Spazio
E nel Tempo,
Nel Lato Blu

"I'm not working,
It's the Spirit!"

La Metà invisibile
E' Segno di Fluido,
Sapere perduto

Permeabilità.

PS Homo Spiritualis
Tu forse sai se
I Coccodrilli bianchi
Si occuperanno di te!




Le caverne sono simbolo di passaggio e trasformazione, discesa nella profondità, penetrazione finalizzata alla rinascita, nell'acqua delle cavità, fluido primordiale, e nelle vastità che a volte s'aprono nelle viscere della Terra. Cave of Forgotten Dreams è un film che si addentra e si sintonizza a una recente scoperta di immenso valore (mai pitture rupestri così antiche e così ben conservate). Un patrimonio dell'umanità (e non solo, va detto!) trasportato su pellicola che vedere in Italia e in 3D non è mica così scontato. A Milano, per pochissimi giorni, c'è questa possibilità.

Questa poesia in forma di recensione parla praticamente solo del soggetto dell'opera perché il soggetto è troppo straordinario per non accaparrarsi il massimo della mia attenzione (e del lirismo, in questo caso!). Sulle scelte filmico-artistiche del caro Herzog potrei solo dire che ci siamo: un appassionato e attento viaggio in un Tempio dell'Arte e del Sacro, un documentario descrittivo, da un punto di vista scientifico senza essere filomaterialista, ma con "quel pizzico" alla Herzog, per cui godere a raccontare stranezze, suggerire percorsi, ip(n)otizzare visioni. Ma, con tale materiale a disposizione, chissà quali traiettorie ed esperienze, filmiche ma non in stretto senso, si potrebbero realizzare. Questa, però, non è un'eventualità al momento concretizzabile visto che Chauvet, per ovvie ragioni di preservazione di ciò che è rimasto intatto per 30000 anni, non è visitabile. Tranne per la mini troupe del regista tedesco e per chi ha potuto godersi, anche grazie a un utile e riuscito 3D, il suo prezioso lavoro.






giovedì 12 aprile 2012

Prego per la Pioggia



...vision walls fall all revealing...

Come "Strange and unproductive thinking", una canzone-litania su ciò che si rivela, da un piccolo segno, sia un'escrescenza gengivale lynchiana o colli che si allungano e attorcigliano, non muta la sostanza. La pioggia scroscia e, sullo sfondo, fra soffi e vapori sottili...
Per riconciliarsi.

Senza smettere di tenere alta la guardia (sempre su lo sguardo!) nei confronti di chi vuole spazzare via cultura, diversità, boschi e diritti del lavoro (l'insopportabile ipocrisia e angheria legata all'art. 18: si legga QUIQUI e anche QUI)

martedì 3 aprile 2012

Smandrappati nel cortile di Lynch e viaggi miracolosi nel Cuore della Terra

Il blog del Mulo in questo periodo ha più la funzione di segnalazione che di commento e (sometimes) recensione. Forse è anche meglio così, viste le fiumane di parole che si spendono in codesti (mass-) media e lo scarso tempo dedicato alla lettura, all'ascolto, alla meditazione e alla sedimentazione (insomma, a tutto ciò che è "mono", concentrato). Sicuramente meglio per me, il mio lavoro, e le notevoli ans(i)e di questa fase di cambiamento territoriale e personale. 
Ma veniamo al dunque!
La prima chicca è questa qui:


C'è poco da aggiungere. Dell'album, sapevate già. A me ha fatto morire, dal ridere, oltre a concedermi qualche brivido sparso tra schiena e chiappe. Secondo me è stato girato nel cortile sul retro di casa Lynch: perlomeno stando alle descrizioni del consigliatissimo libro di Wallace (che poi "casa" dove la cara famiglia Lynch dorme, mangia e fa pupu pare sia affianco e molto simile alla "casa" di produzione, l'impresa-cooperativa fondata da questo adorabile sciamano/sciamannato autore di tanti capolavori).
Chiudo riportando il link alla mia canzone preferita dell'album (la più folle, secondo me).

La seconda segnalazione di chicca ha l'aria di essere proprio fica. In senso storico, artistico e...Artistico (per chi ha orecchie...)


La grotta Chauvet pare essere l'ospite, la rete, la tela, uterina e ctonia, su cui è stato dipinto il più vasto e particolare "ensemble" di pitture rupestri al mondo. Si legga qui e si sbirci qui. Per la delicatezza e l'asprezza del sistema di gallerie, Chauvet non è visitabile. A Herzog e pochissimi altri componenti di una mini-troupe, sono state concesse alcune ore per farne un film. In 3D. (“Una volta vista la grotta con i tuoi occhi, ti rendi conto che non può che essere filmata in 3D. Non ho mai usato questa tecnologia nei 58 film che ho girato in precedenza e non intendo utilizzarla in futuro, ma era necessaria per catturare le intenzioni di chi ha realizzato quelle pitture. […]Non credo che si debbano girare commedie romantiche in 3D, ad esempio, perchè le persone hanno un approccio emotivo a una narrazione che lascia aperte molte possibilità, in questo gli effetti sono di troppo. […]".).
A chi vive a Milano e paraggi, nei prossimi giorni l'opportunità di vedere il film (anche in 3d). Cercate sul web!
Si organizzano visite (VISIONI) di gruppo.